/ Nizza

Nizza | 22 aprile 2025, 07:00

Francesi contro i prodotti USA: quasi uno su due pronto al boicottaggio

Dallo sfruttamento ambientale alla politica estera di Trump: uno studio Crédoc svela le ragioni dietro la crescente spinta al consumo responsabile e antiamericano.

Francesi contro i prodotti USA: quasi uno su due pronto al boicottaggio

Con un clima internazionale sempre più teso, cresce in Francia l’idea di boicottare i prodotti statunitensi come forma di protesta contro la politica estera del presidente Donald Trump.

A fotografare questa tendenza è uno studio pubblicato nell’aprile 2025 dal Crédoc (Centro di ricerca per lo studio e l’osservazione delle condizioni di vita), che evidenzia come il 45% dei francesi si senta coinvolto nella questione.

L’indagine, condotta nel marzo 2025 su un campione rappresentativo di 2.000 adulti residenti nella Francia metropolitana, rivela un crescente malcontento verso le aziende americane, accusate di operare in modo poco etico sia a livello ambientale che sociale.



I motivi dietro al boicottaggio
A spingere molti francesi verso il boicottaggio non è solo la politica americana, ma anche considerazioni legate alla responsabilità sociale e ambientale delle imprese. Il 18% degli intervistati afferma di aver già avviato un boicottaggio dei prodotti americani, mentre un ulteriore 27% dichiara di essere intenzionato a farlo.

Nel dettaglio, i motivi principali che portano i consumatori a boicottare i prodotti di una determinata azienda includono:

  • Lo sfruttamento delle risorse naturali a discapito delle popolazioni locali (75%);
  • Le cattive condizioni di lavoro offerte ai dipendenti (70%);
  • Il mancato rispetto dell’ambiente (68%);
  • L’eccessiva remunerazione dei dirigenti e degli azionisti (64%);
  • Il sostegno a politiche o azioni politiche disapprovate (62%);
  • La provenienza da un Paese con politiche ritenute inaccettabili (56%).

Chi boicotta davvero?
Secondo il Crédoc, il fronte del boicottaggio è composto principalmente da due categorie di consumatori.

Da un lato ci sono i cittadini benestanti, generalmente più informati e sensibili alle questioni geopolitiche.

Dall’altro, si trovano i consumatori economicamente più fragili, che già prediligono prodotti a basso costo o marchi del distributore e che vedono nel boicottaggio una forma di coerenza con le proprie scelte di consumo quotidiano.

A unire entrambi i gruppi è un atteggiamento meno consumista e una forte attrazione per il concetto di consumo responsabile.

Sebbene l’efficacia concreta di un boicottaggio rimanga difficile da misurare, lo studio sottolinea una crescente attenzione dei cittadini all’origine dei prodotti acquistati, una tendenza che potrebbe premiare il made in France.

Un segnale per le aziende
Se da un lato l’impatto economico di questi boicottaggi potrebbe essere limitato, dall’altro il messaggio lanciato dai consumatori francesi è chiaro: l’etica e la politica contano sempre di più nelle scelte di acquisto.

Un avvertimento non solo per le aziende americane, ma per tutte le multinazionali che operano nel mercato globale.


Beppe Tassone

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium