Quando Josephine Baker scomparve 50 anni fa...

Il 12 aprile 1975, la cantante, ballerina e direttrice di rivista Joséphine Baker morì a Parigi all'età di 68 anni. Considerata la prima star nera, fu a lungo vittima del razzismo, contro il quale combatté. Di origini afroamericane e native americane, nel corso della sua vita accolse numerosi orfani di diverso colore della pelle e di diversa nazionalità.

Nell'agosto 2010, il comune di Roquebrune ha inaugurato due statue realizzate dal celebre scultore Paul Pacotto in omaggio al celebre cantante, conduttore di rivista e partigiano. Due opere inaugurate all'incrocio di Monléon, dal sindaco Patrick Cesari e da S.A.S. il Principe Alberto II di Monaco. 

All'inaugurazione erano presenti anche Jeannot e Luis, due dei bambini che formavano la tribù arcobaleno del cantante. L'assessore alla cultura, Jean-Louis Dedieu, aveva sottolineato all'epoca la spontaneità del gesto. Nel 2022, in occasione della Giornata Art-Bre, al parco Cap-Martin è stata inaugurata anche un'opera a sua immagine sulla passerella della fama.

Joséphine Baker mantiene un profondo legame con Roquebrune-Cap-Martin, dove ha vissuto gli ultimi anni della sua vita, dal 1969 al 1975. Questo periodo è stato segnato da sfide personali ed economiche, ma anche da gesti di solidarietà e omaggi duraturi. Nel 1969, di fronte a gravi difficoltà finanziarie dopo la perdita del suo castello di Milandes nella Dordogna, Joséphine Baker ricevette il sostegno della principessa Grace di Monaco.

Quest'ultimo gli offrì un posto dove soggiornare presso la Villa Maryvonne, situata a Roquebrune-Cap-Martin, che offre una vista mozzafiato sul Mediterraneo. Sebbene la villa sia stata acquistata con il sostegno finanziario della coppia reale e della Croce Rossa di Monaco, Joséphine Baker è determinata a restituire integralmente questo aiuto, e lo fa con determinazione.