Sta per iniziare il nuovo Festival che a Monte-Carlo incorona la musica, il balletto, nelle sue espressioni più suggestive, ma anche i luoghi d'arte delle leggendarie location del Principato e non soltanto. E' il Printemps des Arts di Monte-Carlo, il festival presieduto da S.A.R. la Principessa Carolina di Hannover e che vivrà una nuova edizione a partire dal prossimo 18 marzo. Da nove anni incaricato della direzione artistica, dalla stessa Principessa Carolina, il Festival vanta la firma di Marc Monnet. Una kermesse storica per Monaco, votata alla danza, alla musica ma anche all'arte sempre presente nella rassegna itinerante e che ogni anno rivive nelle sale più importanti, incrocio di tutta la storia e della cultura della rivera d'Oltralpe. - Da 27 anni a Monaco accompagna l'arrivo della primavera e deve essere prima di tutto un momento di festa, sempre con una priorità: la musica - ci spiega Marc Monnet, il direttore artistico che ci ha svelato gli aspetti più intimi di questo appuntamento.
- La missione che mi chiese la Principessa Carolina, quando iniziai a seguire il Printemps des Arts fu quella di restiturgli una nuova vita, un volto più moderno se vogliamo. Se si guarda ai festival che si svolgono in Europa oggi spesso ci si imbatte in rassegne molto specifiche. Specifiche nell'Opera, nella musica Barocca, in quella contemporanea...Io non volevo questo per il Printemps des Arts di Monte-Carlo. Non ho voluto dare una direzione netta a questa rassegna perchè nella storia della musica abbiamo dietro di noi dieci secoli, undici, di musica. Una storia molto ricca ed ho trovato molto più interessante ripensare al Festival realizzandolo attorno a differnti proposte. Che contenesse un momento di musica barocca, un concerto di musica contemporanea e così via -
Componenti essenziali di questo festival sono dunque le sue differenti forme perchè il pubblico ne ha bisogno e perchè sono le forme stesse dell'arte, sottolinea Monet, che cambiano sontinuamente. Così come il Printems des Arts, di volta in volta si rinnova nel suo stesso cambiamento.
- E' per questo che ho cercato di crare degli eventi, delle "soprese" un alto modo di ascoltare la musica. In primo luogo, ad esmpio abbiamo "Il Voyage surprise" (Viaggio a Sorpresa). Viene proposta al pubblico un viaggio senza programma e senza luogo del concerto. Ovvero le persone vengono senza sapere dove andranno, a cosa assisteranno. E questo è sempre stato qualcosa che è piaciuta da subito. E questo significa anche che il pubblico ha bisogno di sorprese, di essere sorpreso. Si va in questo viaggio in luoghi che non siano quelli tipici dei concerti, non sono le sale dell'Opera o dei concerti, ma luoghi originali. Talvolta sorprendenti. E questo piace molto, il fatto stesso di portare il pubblico in luoghi della regione che non conosce. Nel Voyaje infatti si esce sempre da Monaco.
Nel Printemps des Arts troviamo anche il "Portrait du Compositeur".
- Spesso nei concerti troviamo un brano di Beethoven, assieme ad esempio ad un brano di Mozart, un brano di Schumann...Nel "Portrait" andiamo a proporre concerti di un solo compositore. Quest'anno ad esempio avremo concerti su Schumann in modo che anche il pubblico possa avere una prospettiva completa di ciascun Maestro. I grandi compositori sono personaggi spesso complessi e quando si parla, si sente parlare di Schumann sovente lo si conosce male, così come molti altri -
Nel festival di quest'anno si contano anche giornate più particolari gli "Events". Un pomeriggio di concerti in tre sale differenti , in cui il pubblico si sposterà da una sala all'altra.
- Si inizia alle 14.45 per finire alle 19.00: il pubblico andrà da una sala all'altra intorno alla Piazza del Casino. Qui c'è un aspetto anche didattico. Troviamo il Quartetto Diotima, al quale abbiamo comandato 2 creazioni di due compositori uno ceco ed uno danese: in questa occasione sarà presentato il pezzo da un musicologo assieme ai musicisti e subito dopo la spiegazione il pubblico ascolterà il pezzo. Insomma ogni momento del festival è originale ogni momento è diverso...