- 07 ottobre 2012, 16:00

Questo giovane artista è stato 'baciato' dalla fortuna. Marco Querin a Montecarlo ci racconta la sua storia

Un gallerista di Milano gli regala un sogno. Lui, che ha appena esposto per la prima volta in Principato, ce lo racconta

Marco Querin a Montecarlo

Marco Querin a Montecarlo

Si chiama Marco Querin ha 34 anni ed è nato Milano. Lo abbiamo conosciuto perchè ha esposto nell'Auditorium Rainier III a Monaco, nella due giorni dedicata all'arte organizzata dall'Ambasciata italiana nel Principato, in occasione del mese della lingua e della cultura italiana nel mondo.

Marco Querin, come spesso accade, si avvicina al mondo dell'arte quasi per caso. A 19 anni vola a Chicago e in USA, trova la giusta ispirazione: qui decide di intraprendere questa carriera, ache se 'sfida' è forse oggi un termine più calzante. Inizia a creare tele, soprattutto usando colori ad olio e spezie (da quelle da cucina, al thè....) - Regalavo quadri ad amici - racconta Marco sorridendo - a chiunque. Ed ho riempito un po' di muri di familiari ... -  Infrange il muro dei sogni, quando un gallerista decide di lanciarlo. Ecco come è andata.

I tuoi genitori sono artisti? O ti sei fatto da solo?

- I miei hanno sempre lavorato nel mondo della pubblicità, di animo lo sono, se vogliamo. Non sono rigidi, qudrati, schematici. Ma non hanno mai avuto a che fare con il mondo dell'arte, mi sono fatto da solo. Sono sempre stato molto vicino al mondo dell'arte, ma non per studi -

La gavetta inizia negli USA?

- Mi sono trasferito a 19 anni seguendo i miei che, da Milano, si trasferirono per lavoro. Sono andato a Chicago e la mia idea era quella di fermarmi un anno. Sono rimasto sette -

Querin cambia modo di lavorare quando lascia gli Stati Uniti, dopo sette anni e torna a Milano. Abbandona le spezie e le sue materie prime diventano i fili. Inizia ad usare tutto ciò che è filiforme e tirato a mano: lana, cotone, metallo, plastiche.

 - Quando ho avuto una produzione consistente ho deciso di coinvolgere un gallerista di Milano che conoscevo per vie trasversali. Conoscevo il figlio, il quale gli mostrò le mie opere su CD. Questo stuzzicò il suo interesse e quando si presentò a casa mia e vide le mie opere, 7 molto grandi, decise di acquistarle tutte e mi fece il contratto in esclusiva per 2 anni. Un po' come seccede nei film... -

Chi è il mecenate si può sapere?

- Si, Alessandro Zodo con il figlio Jerome Zodo. Sono sia mercanti sia galleristi. La loro galleria è in Piazza Cavour a Milano.

Uno dei ricordi più belli?

- Passavo spesso davanti alle vetrine di questa galleria, per curiosità. Dopo qualche tempo che iniziai il rapporto con loro. Un giorno vidi uno dei miei lavori esposto sul muro principale. Nei giorni prima c'era un Andy Warhol, molto grande, fantastico. Vedere là, su quella stessa parete, uno dei miei lavori...è stata una delle emozioni più belle della mia vita. Ma va' anche detto che la vita dell'artista è di alti e bassi. Bisogna saper sempre cavalcare l'onda, è un lavoro di PR continuo e non si può perdere un colpo. Vivo momenti come questi, bellissimi. Ma anche nella realtà

E nei momenti duri cosa ripeti a te stesso? Ti capita mai di pensare di lasciar perdere?

- Nei momei duri...no, di lasciar perdere no. Questa è la mia unica missione, continuare a fare questo lavoro. In alcuni casi ho dovuto affiancare anche lavori più canonici diciamo... -

Tipo cameriere?

- Negli Stati Uniti si. Tra un lavoro di ufficio e un altro, negli USA, ho fatto il cameriere e guadagnavo molto bene perchè, solo di mance si può arrivare a 100 dollari al giorno. Questo per capire 'i volumi'. Il lavoro è quello che è, ma certo è molto diverso rispetto all'Europa -

Questa è la tua prima volta a Montecarlo. Come vive un giovane come te la possibilità di essere qui?

- E' un'occasione perfetta. Anche se non sento una stretta connessione tra una persona come me, la mia personalità e un posto come Monaco. L'unico punto in comune con Monaco lo vedo nelle mie opere, che sono molto eleganti. Ed è un aggettivo con il quale spesso vengono definite -

Quello che auspichi per il futuro?

- Creare più continuità nelle opportunità che mi vengono date e che io mi creo. Ho esposto in Europa in diversi posti, ho lavori in Asia e Medio Oriente e negli Stati Uniti quadri in collezioni, ma non ho ancora una galleria che mi rappresenti in USA. E questa è la mia missione primaria. Trovare una persona che mi spinga in USA -

www.marcoquerin.com

 

Sara Contestabile

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