Altre notizie - 05 settembre 2017, 07:00

Impepata di cozze addio!

L’aumento dell’acidità dell’acqua rischia di creare problemi nella coltivazione delle cozze e la temperatura danneggia una pianta simbolo del Mediterraneo, la posidonia. Grido di allarme del Laboratoire Océanographique de Villefranche-sur-Mer

Nizza, una spiaggia al tramonto

Nizza, una spiaggia al tramonto

Nessuna polemica con Trump, per carità, ma il Mar Mediterraneo rischia di trasformarsi in un grande lago tropicale, con temperature in aumento e trasformazione della flora e della fauna.

Il grido di allarme viene lanciato dagli studiosi del Laboratoire Océanographique de Villefranche-sur-Mer che costantemente tengono sotto controllo alcuni parametri del Mar Mediterraneo Nord Occidentale.

Misurano la temperatura dell’acqua in superficie e sui fondali fin quasi a 150 metri, la salinità, il livello di anidride carbonica e l’acidità dell’acqua. Poi stilano una relazione dalla quale è possibile ricavare dei dati che, tutti insieme, sono estremamente preoccupanti.

La temperatura dell’acqua continua a salire: dal 2007 ad oggi, dunque in dieci anni, la media è di 0,7 gradi centigradi in più, quella massima è passata da 25° del 2007 ai 27,6° (record registrato nel 2015).  In questa estate il picco è stato di 26,6 registrato il 7 di agosto.

Altro dato preoccupante è l’acidità dell’acqua, salita in dieci anni del 7% e del 30% in un secolo.

Questo provoca la scomparsa di alcune specie di flora marina come la posidonia, una pianta che abbonda nel Mar Mediterraneo e che rischia di sparire perché si trova al limite della temperatura massima che può sopportare. Questa pianta, che costituisce cibo per alcuni tipi di pesce, svolge l’importante funzione di rilasciare ossigeno.

L’aumento dell’acidità dell’acqua rischia pure di creare problemi nella coltivazione delle cozze e, in ogni caso, in tutti gli organismi che hanno degli scheletri calcarei o formano delle conchiglie. Per questa funzione hanno necessitò di carbonato di calcio che diminuisce con il crescere dell’acidità dell’acqua marina.

Risultato: di questo passo nel 2100 sarà problematico mangiare le cozze prodotte nel Mediterraneo Nord Occidentale, destinate a sparire. Così come i coralli del Mediterraneo avrebbero il tempo contato.

La soluzione? Secondo le indicazioni che vengono dal Laboratoire Océanographique de Villefranche-sur-Mer occorre limitare gli scarichi in acqua dei rifiuti, controllare le emissioni di anidride carbonica che viene assorbita per quasi un quarto della sua totalità prodotta dai mari e curare di più l’ambiente.

Facile da dirsi…un po’ meno da mettere in pratica!

Beppe Tassone

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO AD AGOSTO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.
SU