Non ci sono le stelle ad accogliere gli 86 fasci di luce che alle 22,34 vanno a cercare, nel mondo di chi non c’è più, le vittime dell’attentato.
Le nuvole, qualche goccia di pioggia, il vento che preannuncia il cambio delle condizioni climatiche: gli ingredienti ci sono tutti per ricordare ai presenti che non è una festa, non è folklore, è cerimonia vera.
Il saluto che una folla appena, uscita da uno struggente concerto o in attesa sulla Promenade, là dove il Paillon raggiunge il Mediterraneo, guarda in alto verso le stelle che non ci sono.
Ci sono 86 fasci di luce, nella notte blu: così finisce il 14 luglio 2019 di Nizza, città che non vuole e soprattutto non deve dimenticare.
Perché la memoria è importante e gli 86 fasci di luce aiutano a salutare, in un ideale abbraccio, quanti, tre anni fa, sono saliti in cielo dopo essere stati travolti dalla malvagità del conducente di un camion bianco lanciato a tutta velocità contro la folla.