Altre notizie - 15 aprile 2020, 06:55

A Grasse tutto pronto per la raccolta delle rose. Per il secondo giorno consecutivo nessun caso nel Principato, calano anche i numeri nel PACA (Video)

Una suggestiva Ave Maria nella Cattedrale di Notre Dame, deserta. Quale futuro per il Tour de France? Troppa solitudine nella case di riposo

Grasse, coltivazione delle rose

Grasse, coltivazione delle rose

Sta per iniziare la raccolta delle rose a Grasse e nel territorio circostante: nessun problema con l’epidemia e le norme di confinamento. I produttori e la casa Dior hanno studiato tutto perché i lavoratori stagionali possano operare nel massimo della sicurezza, rispettando i gesti barriera imposti dalla normativa in vigore. Disinfezione delle apparecchiature, sanificazione dei luoghi più volte ai giorno, possibilità di sorbire il caffè in forma individuale, un marsupio con del gel per ogni lavoratore, file alternate per la raccolta: tutto è stato valutato tra i servizi sanitari, la casa Dior e le imprese locali perché la raccolta avvenga in sicurezza.

Nessun problema per il reclutamento del personale stagionale, raccontano a Grasse, oltre ai soliti dipendenti che, anno dopo anno, vengono impiegati nella raccolta decine di richieste sono giunte da persone che si sono trovate senza lavoro. Prima dell’inizio della raccolta, che dovrebbe debuttare a fine mese, una serie di istruzioni verranno impartite in maniera tale da non correre, successivamente, rischi. I sacchetti per le rose saranno di una decina di chili l’uno, ogni lavoratore avrà un suo percorso, sui armadietti dedicati ed anche nella mensa si porrà il massimo di attenzione. Insomma a Grasse…non si attende altro che le rose fioriscano!

Secondo giorno consecutivo senza nuovi casi di Covid 19 nel Principato di Monaco, il dato va sottolineato ed è importante. Così come calano i numeri nella regione PACA e nel Dipartimento delle Alpi Marittime: dati importanti anche in previsione della fase 2 e delle misure da adottare dopo l’11 maggio.  

Preoccupazioni (di tipo non sportivo, ma soprattutto economico) sull’immediato futuro del Tour de France che dovrebbe partire da Nizza, dove dovrebbero essere disputate le prime due tappe. Un affare enorme, da 20 milioni di euro, che assicura posti di lavoro e che è considerato come la manifestazione che “da sola” tiene su il ciclismo mondiale assicurando una visibilità agli sponsor che vale un’annata intera.
Di qui il tentativo da parte degli organizzatori di rinviare al mese di agosto la manifestazione, facendo di tutto per non annullarla.
Secondo la stampa specializzata è il futuro “mondiale” di tutta la disciplina sportiva che soffrirebbe se la manifestazione non venisse disputata. Un affare anche per il truismo francese, ma, soprattutto, per gli sponsor il cui apporto è indispensabile per sostenere le 22 squadre iscritte all’0edizione 2020.
Ad organizzare la corsa è A.S.O che si occupa anche di alcune grandi corse quali La Vuelta, la Paris-Nice e il Critérium du Dauphiné, la Paris-Roubaix, la Liège-Bastogne-Liège, La Flèche Wallonne e la Paris-Tours. Proprio l’organizzazione della Vuelta potrebbe consentire di spostare più avanti la corsa spagnola ed inserendo al suo posto il Tour de France edizione 2020.

E’ un anno che un incendio ha devastato la Cattedrale di Notre Dame: in occasione della Via Crucis del Venerdì, in una chiesa vuota, priva dei fedeli, sono risuonate le commoventi note dell’Ave Maria interpretate da Judith Chemla.
Un momento di forte commozione che Montecarlonews vuole condividere con i propri lettori.


Si continua a morire nelle case di riposo, l’ultima notizia in tale senso giunge dal Var dove, in una casa di riposo di Six Fours sono decedute 12 persone su 79 ospiti. Intanto il dibattito che si è sviluppato intorno all’isolamento delle persone anziane e alla mancanza di contatti con i parenti sta registrando una crescita di interesse. In alcune case di riposo si stanno valutando i danni che il confinamento sta provocando in termini di diminuzione delle capacità di reazione e della stessa “voglia di vivere” degli anziani appesi, in molti casi, alle sole chiamate attraverso lo smartphone che possono avvenire poche volte durante la settimana. Misure di deconfinamento, attraverso l’adozione di particolari accorgimenti, sono date per certe e dovrebbero iniziare ad essere sperimentate in alcune Ehpad delle Alpi Marittime.

Ieri sera sono stati resi noti alcuni dati relativi all’epidemia e altri sono stati oggetto di una conferenza stampa.
Dal 21 gennaio 2020, 103.573 casi di COVID-19 sono stati accertati (+ 5.497 nuovi casi rispetto al 13/04), comprensivi di 15.729 decessi (+ 762 rispetto a ieri, di cui + 559 in ospedale), comprensivi dei deceduti nelle case di riposo che sono 7.099. Nelle case di riposo i casi positivi sono 39.730.

Il bollettino della Regione Provence-Alpes-Côte d’Azur informa che numero delle persone infettate dal coronavirus Covid 19, alla data del 14 aprile, è di 11.170 (+ 132 rispetto a ieri). Resi noti i numeri dei ricoverati in ospedale che sono 1.905 (+ 29) di cui 423 (- 15) in rianimazione. Il totale dei morti, in ospedale, nella regione è salito ad 375 (+ 27).

Nel Dipartimento delle Alpi Marittime, alla data del 14 aprile le persone ricoverate in ospedale sono 282 di cui 79 in rianimazione. Le persone decedute, in ospedale, sono 81 e quelle dimesse 257.

Sempre nel Dipartimento delle Alpi Marittime i “positivi” nelle case di riposo sono 195 e ospedalizzati 38. I decessi di ospiti delle case di riposo sono stati 66 (dei quali 50 nelle strutture e 16 negli ospedali).

Nel Principato di Monaco sono zero i nuovi casi (siamo al secondo giorno consecutivo), il totale delle persone positive al Covid-19 resta così di 93 delle quali 6 guarite. Le persone ricoverate in ospedale 9 delle quali 3 in rianimazione. Il numero dei deceduti è di 2.


Beppe Tassone

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