Eventi - 03 aprile 2023, 07:00

Il nuovo libro di Luca Stecchi tradotto in arabo dal professor Hafez Haidar, pluricandidato al Premio Nobel

Un intero percorso artistico di questi ultimi anni, che ha fatto intraprendere all’autore un viaggio che è, per sua natura, un tessuto di umanità.

Il nuovo libro di Luca Stecchi tradotto in arabo dal professor Hafez Haidar, pluricandidato al Premio Nobel

Il nuovo libro di Luca Stecchi tradotto in arabo dal professor Hafez Haidar, pluricandidato al Premio Nobel

Il nuovo libro scritto da Luca Stecchi è una raccolta di pensieri, un’opera che racchiude tutte le sue emozioni più profonde. Un intero percorso artistico di questi ultimi anni, che ha fatto intraprendere all’autore un viaggio che è, per sua natura, un tessuto di umanità.

“Da sempre il dolore accompagna l'essere umano, ne scolpisce il cammino di vita e ne opera un solco indelebile, trasformandoci in persone piene di timori. Questa antologia tocca i sentimenti più profondi e porta a rivivere tematiche che spesso le persone non affrontano - se non marginalmente - per diversi motivi; un impegno a combattere il dolore e la paura e a uscirne, là dove possibile, migliori. Il lettore potrà scoprire, in ciascun racconto, qualcosa che lo accomuna e trovare la giusta chiave per superare momenti difficili” commenta Stecchi.

Il libro nasce da una proposta editoriale della nota casa editrice Aletti, unita alla proposta di traduzione della stessa opera da parte del professor Hafez Haidar, due volte Candidato al Premio Nobel: per la pace nel 2017 e per la letteratura nel 2018. “Ho subito accettato; in verità e da tempo che volevo raccogliere il mio lavoro in un viaggio non solo introspettivo ma anche reale. Un viaggio che raccoglie i miei ultimi testi ma anche le liriche più significative del passato. Ricordo ancora la mia incredulità quando i dirigenti della casa editrice mi hanno informato di questa possibile collaborazione”, racconta. “Il grazie più profondo va al prof. Hafez Haidar, una persona di grande umanità e umiltà; vantare una sua traduzione per il mio lavoro è una grande opportunità. La prima volta che ci siamo sentiti, ero abbastanza intimorito, perché non capita tutti i giorni di collaborare con una persona che vanta due candidature al Nobel. Inoltre, è un letterato che ha ricevuto riconoscimenti in tutto il mondo, fra gli altri, accademico emerito, presidente di diversi comitati per i diritti umani e Cavaliere Ufficiale della Repubblica Italiana. Mi ha messo subito a mio agio e, nel giro di poco, è nata una bella amicizia. Sono intercorse diverse telefonato e un incontro durante un evento letterario prima di completare la traduzione: una cosa è tradurre in lingue neolatine o lingue romanze (come l’italiano, lo spagnolo, il francese, ecc.) piuttosto che in inglese; un altro conto è tradurre in arabo, dove cambiano caratteri, punteggiatura e fonetica”. 

Questo traguardo segnerà, senz’altro, un piccolo trofeo nel percorso artistico di Luca Stecchi, iniziato nel 2015 quasi per caso: “Onestamente, non mi sono mai posto obiettivi particolari, se non quello di usare questa nobile arte per crescere interiormente. Ho avuto la fortuna di incontrare e collaborare con grandi artisti della musica del cinema e della letteratura e questi incontri mi hanno regalato un bagaglio di esperienza che mi ha permesso di crescere nella vita e aiutato ad evolvermi; ho però sempre cercato di mantenere la mia umiltà. Il mio più grande desiderio è stato quello di mettere in voce le ultime parole di mio papà, mancato per un male oncologico dovuto dall’esposizione all’amianto, e questo desiderio sì è avverato grazie a due meravigliose artiste (ed amiche) Danja Cericola e Valeria Rossi”.

Dal 2018, Luca fa parte della giuria di Premi letterali e Poetici indetta dalla Otma 2 e, nel 2020, ha avuto l’occasione di incontrare il maestro Beppe Vessicchio. Nel suo passato e nel suo futuro, però, non ruotano solo arte e letteratura: per quasi un decennio, ha avuto incarichi di presidenza in prestigiose associazioni turistiche e culturali e, dal 1999, si occupa di volontariato. “I miei progetti futuri? Credo che la mia vocazione artistica e solidale si possano fondere in una sinergia che vada a creare nuove iniziative a sostegno del sociale”.

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