Pedalata dopo pedalata, il “nostro” Danilo Radaelli ci accompagna oggi alla scoperta del caratteristico villaggio di Biot.
Biot si trova nell’entroterra della Costa Azzurra, 20 minuti d’auto da Antibes, non è il solito borgo.
Qualche informazione con l’aiuto del web: é il borgo degli artisti tanto da avere ottenuto il marchio “Città e Mestieri d’Arte”.
La sua specialità è la lavorazione del vetro, ma a Biot non ci sono solo vetrerie bensì atelier artistici di ogni tipo. Pittori, scultori, disegnatori, ceramisti, gioiellieri, orafi, pellettieri, fotografi: tutti esercitano la loro passione nell’ambiente autentico di un villaggio provenzale, perfetto per ispirare la creatività.
Gli abitanti sono pochi, ma sono i turisti che, numerosi, specie d’estate e specie gli italiani, affollano vicoli e piazze, negozietti e gallerie d’arte e i tavolini dei numerosi bistrot all’aperto.
Nonostante il borgo sia piccolo, ospita tantissimi musei.
Il Museo della storia e della ceramica è stato ricavato nell’antica cappella dei Penitenti Bianchi restaurata; il Museo Nazionale Fernand Léger, uno degli artisti più celebri a Biot, è ospitato in un grande edificio moderno; l’Ecomuseo del vetro che si trova all’interno delle Verrerie de Biot rende omaggio alla tradizione del vetro soffiato e, in particolare, a quella del vetro a bolle, la specialità del villaggio.
La chiesa Sainte-Marie-Madeleine del XV secolo, costruita su un’antica chiesa romana e le cappelle – come quella di Saint-Roch che risale almeno al XVI secolo o quella di Saint-Julien dove un tempo vivevano gli eremiti -, ma anche le piazze e le porte antiche, sono il retaggio di una storia ricca e appassionante.
Come la splendida place des Arcades, nel cuore del villaggio, uno dei luoghi imperdibili di Biot in termini di patrimonio artistico e culturale. Inizialmente castrum romano, poi sede dei Templari, oggi ha un aspetto molto particolare che ricorda l’architettura ligure.