Altre notizie - 22 febbraio 2024, 17:00

Costa Azzurra, allarme delle agenzie immobiliari: “Rischiamo le botte”

Crollati del 61% in tre anni gli alloggi dati in affitto, diminuiscono quelli messi in vendita. Si svuotano i centri cittadini e c’è chi non trova casa

Antibes vista dall’aereo @Y. Seuret

Antibes vista dall’aereo @Y. Seuret

Mai lo avrebbero immaginato: coloro che lavorano nelle agenzie immobiliari rischiano anche le botte da parte di chi, disperato, si vede per l’ennesima volta rispondere di no alla richiesta di un alloggio in affitto.

Racconti che testimoniano la tensione che si è generata un po’ in tutta la Costa Azzurra dove reperire un alloggio da affittare è praticamente impossibile, mentre gli annunci di proposte locative “turistiche” con i prezzi alle stelle sono al top ed assicurano ottimi guadagni ai proprietari e grandi ricavi a chi cura l’assegnazione e la pulizia dell’alloggio.

Il grido di allarme è lanciato dalle agenzie immobiliari, in forte difficoltà nel soddisfare i clienti, anche quelli che cercano un alloggio da acquistare.
Sono, infatti, sempre meno quanti mettono sul mercato le proprietà: è più conveniente tenerle ed avviarle alla locazione turistica.

Così da settembre a giugno gli alloggi vengono affittati agli studenti e, nei tre mesi estivi, sono appannaggio delle piattaforme tipo Airbnb e ottimi affari sono assicurati.

Con la destagionalizzazione in atto, poi, sempre più alloggi restano a disposizione delle locazioni turistiche tutto l’anno, anche se questo contrasta, per buona parte dei proprietari, con le normative in vigore.

Un dato per comprendere la gravità della situazione: ad Antibes, ma Nizza e Cannes non è diverso, la percentuale degli alloggi dati in affitto per una lunga durata è diminuito del 61,4% in appena tre anni.

Nello stesso periodo sono diminuiti gli alloggi messi in vendita, mentre le richieste di acquisto crescono ed allora volano i prezzi e gli alloggi, appena inseriti su internet dalle agenzie, vengono “bruciati” in poco tempo.

Una situazione difficile che “svuota” il centro cittadino, induce alla chiusura i negozi di prossimità e sposta gli abitanti sempre di più verso le periferie o i piccoli centri con obiettive problematicità relativamente ai servizi, sia quelli di trasporto, sia, soprattutto, quelli sociali.



Beppe Tassone

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