Sport - 02 settembre 2024, 17:18

F1. La meravigliosa follia di Leclerc a Monza. Grande gestione gomma: il monegasco è definitivamente maturato?

Una cosa è certa: Charles ha saputo conquistare tutti con la sua grande empatia. E il successo in Italia ne è stata solo la conferma

Foto Ferrari

Foto Ferrari

Ci sono eventi che possono anche ripetersi ciclicamente, ma le emozioni, quelle non si possono prevedere nè tantomeno controllare. Charles Leclerc pensava che la prima vittoria a Monza con la Ferrari di cinque anni fa sarebbe rimasta speciale, che un altro successo non sarebbe stata la stessa cosa a livello emotivo: ieri invece, e non ha avuto problemi ad ammetterlo a caldo, ha capito che si sbagliava di grosso. 

Al di là delle emozioni, ci sono altre immagini, analogie e differenze che colpiscono e che riaffiorano tra ricordi più o meno lontani. A qualcuno, la vittoria di ieri, per come è maturata, ha ricordato molto i primi due successi di Michael Schumacher vestito di rosso nel tempio della velocità: nel 1996 e nel 1998, aveva dovuto battere due macchine superiori (Williams e McLaren), e seppur con curcostanze diverse e qualche sofferenza in meno, si era avverato qualcosa che allo spegnimento dei semafori non era tra gli scenari più probabili, neanche per il tifoso più scaramantico. E se il Kaiser ha trionfato davanti ai tifosi italiani per ben cinque volte in totale, vincerne due a Monza vestiti di rosso non è un qualcosa di così scontato, pensando che in epoca recente solo Fernando Alonso era riuscito a trionfare in Brianza col Cavallino, un privilegio che a Kimi Raikkonen e Sebastian Vettel non è mai toccato.

Nel 2019 all'arrivo della rossa davanti al numero 1 sotto il podio, campeggiava la scritta "2nd career win", ieri è arrivata la numero 7: in mezzo, in questo lustro, solo quattro successi, per un pilota che ha già toccato quota 25 pole position totali sempre sulla monoposto del Cavallino. E allora, legittimamente, viene da chiedersi: il monegasco, vista la magistrale gestione gomma di ieri che è stata decisiva per vincere, è finalmente sbocciato e maturato?

È una domanda che avrà bisogno ancora di qualche tempo per avere una risposta. Nell'unico periodo in cui Leclerc ha avuto una macchina all'altezza per lottare per il titolo mondiale, nella prima parte della stagione 2022, oltre a tre convincenti successi sono arrivate anche delusioni cocenti, per via di motori rotti quando era in testa, di strategie che dal muretto gli hanno compromesso la gara, ma anche di un suo grosso errore a Le Castellet.

Alti e bassi, Charles, li ha vissuti non solo durante questo campionato come ha detto via radio appena tagliato il traguardo di Monza, ma durante tutti questi due anni. È tutta esperienza che servirà quando, ma soprattutto se, Ferrari lo rimetterà in condizione di giocarsi qualcosa di più delle vittorie di tappa. E dall'anno prossimo, dovrà farlo accanto a un pulricampione del mondo come Lewis Hamilton.

Una cosa però è certa, e Monza oltre a Monaco quest'anno lo hanno ulteriormente certificato: questo ragazzo ha saputo conquistare la marea rossa con la sua empatia, con le sue forze e le sue fragilità. Si è guadagnato il sedile più ambito dell'intera griglia fin dai tempi dell'Academy con un talento che sì, nel percorso di maturazione ha incontrato diverse difficoltà nell'esprimersi in pieno. Ma il tabù sfatato di casa sua, e le due vittorie in casa Ferrari, hanno regalato emozioni che in quest'epoca trovano pochi eguali anche tra gli altri piloti.

Un ragazzo, un pilota che, piaccia o no, è anche molto realista: sa bene che la rondine di Monza non fa primavera, e che la strada per arrivare al livello delle McLaren è ancora lunga, prima di avere quell'occasione maiuscola che dirà davvero se il suo processo di maturità si sarà finalmente completato.

Federico Bruzzese

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