La cernia, pesce emblematico del Mediterraneo, è quasi scomparsa dalle nostre coste, vittima della caccia subacquea. Considerata dagli esperti dell'UICN1 come una specie in pericolo, gode nel Principato, così come la Corvina, di uno status di protezione dal 1993.
Ogni tre anni, dal 2006, la Direzione dell'Ambiente si rivolge al Groupe d'Etude du Mérou (GEM), un'associazione francese attiva da oltre trent'anni che conta un centinaio di membri o corrispondenti sparsi in tutto il mondo, per valutare con tecniche di conteggi specifici la dinamica delle popolazioni di Cernia bruna e di Corb, nonché l'efficacia delle misure di protezione.
Da lunedì 30 settembre a venerdì 4 ottobre 2024, sarà realizzata la settima campagna di monitoraggio sull'intero litorale del Principato, che consentirà di disporre di 18 anni di dati su queste popolazioni.
Il principio di conteggio adottato per le campagne del GEM permette una copertura quanto più completa possibile delle zone inventariate. I subacquei divisi in 2 squadre procedono parallelamente, a pochi metri di distanza l'uno dall'altro, secondo la topografia dei siti e le condizioni di visibilità.
Per ogni cernia o corvina incontrati, vengono annotati diversi parametri: dimensione (lunghezza totale stimata con un'approssimazione di 5 cm), specie (una cernia reale è stata osservata nella missione precedente), tempo di immersione, profondità, caratteristiche dell'habitat (roccia, erbaggio, frane, caduta,...).
Si annotano anche il comportamento del pesce (fuga, indifferenza, in buca o in piena acqua) e la direzione di spostamento in caso di movimento.
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