Ambiente - 04 ottobre 2024, 19:00

PACA: alla scoperta del territorio. Saint Benoît (Foto)

Montecarlonews propone luoghi, itinerari, passeggiate alla scoperta della Regione Provence-Alpes-Côte d'Azur. Le foto sono di Danilo Radaelli

Saint Benoît - Fotografie di Danilo Radaelli

Saint Benoît - Fotografie di Danilo Radaelli

Danilo Radaelli ci propone una località interessante e suggestiva, che si trova nel Dipartimento delle Alpes-de-Haute-Provence.

Ha pedalato fino a Saint Benoît, per sverlarci, con le sue fotografie, i segreti del piccolo villaggio.

Saint Benoît è arroccato su un poggio roccioso scolpito dall'erosione, che emerge in mezzo ai prati e sottolinea il suo carattere agricolo: il villaggio è costruito in cerchio attorno alla chiesa di San Benedetto.



Saint-Benoît si inserisce perfettamente negli splendidi paesaggi delle Alpi dell'Alta Provenza: è immerso in uno scenario naturale straordinario, questo tipico villaggio della Provenza è riuscito a preservare la sua identità.

In questo villaggio delle Alpi dell'Alta Provenza, la natura è sempre vicina ed è una componente essenziale: numerosi sentieri escursionistici attraversano il suo territorio.

A Saint-Benoît, come ovunque nel dipartimento delle Alpi dell'Alta Provenza, le specialità gastronomiche sono una vera attrazione turistica.



Da non perdere il Ponte di La reine Jeanne.
L'esistenza di un ponte che permetteva al bestiame di attraversare il Coulomp è attestata fin dal XIII secolo, ma il ponte attuale fu costruito nel XVIII secolo.

Per attraversare il Coulomp sotto il villaggio, tra il 1680 e il 1687 fu costruita una struttura, che cadde presto in rovina. L'utilità di questo ponte in legno era particolarmente sentita per il passaggio delle pecore dirette agli alpeggi estivi.

Nel 1727, Georges Vallon, architetto degli Stati di Provenza, redasse un preventivo per la costruzione di un ponte ad arco unico.



La struttura venne realizzata dall'imprenditore Joseph Blanc, di Fugeret. Ne risultò una modifica al progetto del 1727 che aumentò la luce dell'arco da 20 a 32 metri, per evitare di posizionare la spalla di sponda destra su una zona ghiaiosa.

I lavori terminarono nel 1733. Nei documenti dell'inizio del XVIII secolo non sono menzionati i quattro contrafforti riportati nel catasto napoleonico. Se mai sono esistiti, i due contrafforti della sponda sinistra sono quindi scomparsi nel XIX o XX secolo. Il ponte fu danneggiato nel 1940 e il parapetto a valle fu riparato nel 1942.

Un intervento di consolidamento della muratura fu effettuato nel 1978 dalla ditta Sisteron L. Mapelle sotto la direzione dell'architetto JP Ehruan.
Il nome della regina Giovanna é legato al ponte da tempo immemorabile, ma non era più in uso nel 1830, quando fu censito il catasto napoleonico.


Beppe Tassone

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