Lo scorso autunno era stato inaugurato il nuovo giardino dedicato a Jeanne d’Arc, a due passi dal mercato di Liberation: non più uno spazio occupato da auto, caotico ed anche fatiscente a due passi da una delle più belle chiese di Nizza, ma un’area verde che costituisce il “tetto” del parcheggio che ora è interrato.
Al posto di un parcheggio in superficie da 90 posti, un parcheggio sotterraneo da 203 posti di cui 41 elettrici distribuito su 3 piani.
In superficie, un magnifico parco di 2200 mq con 70 alberi: al centro una grande statua dedicata all’eroina francese Jeanne d’Arc.
Proprio questo monumento ha reso incandescenti i rapporti tra il comune di Nizza e la Prefettura delle Alpi Marittime che, avendo rilevato poca chiarezza nelle procedure amministrative che hanno portato alla sua realizzazione, è ricorso davanti al Tribunale Amministrativo che le ha dato ragione ed ha disposto che sia sbullonato e rimosso.
Il Prefetto delle Alpi Marittime aveva segnalato al Tribunale Amministrativo, nel febbraio dello scorso anno, le procedure di realizzazione dell’opera.
Dalla successiva verifica degli organi tecnico-amministrativi veniva ipotizzato che la procedura per la realizzazione della statua commemorativa di Giovanna d'Arco a Nizza potesse contenere irregolarità.
In particolare l’incarico allo studio di artisti Missor, del valore di 170.000 euro, non sarebbe stato preceduto da una gara.
Nei giorni scorsi, la giustizia amministrativa di Nizza ha giudicato che esiste un "difetto di particolare gravità" e ha annullato il contratto pubblico.
Una sorta di retromarcia dopo che, un anno fa, lo stesso Tribunale Amministrativo non aveva concesso la “sospensiva” del procedimento ritenendo che, in attesa del giudizio di merito, non sussistessero motivi per sospendere l'iter dell'appalto.
L’organismo metropolitano che si è occupato delle procedure, la Régie Parcs d'Azur, si è dichiarato "sorpreso dalla decisione di far rimuovere la statua, poiché il giudice preliminare dello stesso tribunale aveva in precedenza respinto, nella sua ordinanza del 23 febbraio 2024, la richiesta di sospensione dell'esecuzione del contratto, non trovando ragioni sufficienti a sollevare seri dubbi sulla sua validità."
Manco a dirlo: il comune non ci sta e risponde lanciando una sottoscrizione popolare per “salvare la statua di Giovanna d'Arco”.
La reazione piccata della Mairie è affidata ad una dichiarazione di Christian Estrosi: “Mentre la Francia fatica a trovare la sua direzione in un periodo di instabilità senza precedenti, il suo rappresentante nel dipartimento, il prefetto delle Alpi Marittime, attacca la figura di Giovanna d’Arco che abbiamo voluto onorare attraverso l’installazione di una statua in bronzo davanti della chiesa dedicata all'eroina che liberò il nostro Paese.
Prendiamo tuttavia atto della decisione del Tribunale Amministrativo e la Régie des Parcs d'Azur si atterrà ad essa, ma impugnerà tale decisione in ricorso.
Per salvare la statua, annuncio il lancio di una sottoscrizione popolare volta a finanziarla e mantenerla davanti alla chiesa di Santa Giovanna d'Arco”.
Presto quella che si preannuncia come una telenovela conoscerà nuove puntate: sia giudiziarie, con il ricorso contro la sentenza del Tribunale Amministrative e con l’avvio della sottoscrizione che, se andrà in porto, dovrebbe risolvere il problema alla radice.