Dal 2025 entra in vigore una legge che impone norme più rigide sugli affitti brevi, con impatti su tassazione, poteri locali e regolamenti condominiali.
Regime fiscale meno vantaggioso
Le detrazioni sui redditi da locazione sono ridotte:
- Dal 71% al 50% per alloggi classificati e camere d’ospiti.
- Dal 50% al 30% per altre tipologie di affitti brevi.
Le soglie di reddito annuo sono abbassate: 77.700 euro per alloggi classificati e 15.000 euro per gli altri, rendendo meno conveniente l’affitto su piattaforme come Airbnb e Booking.
Maggiori poteri ai comuni
Le amministrazioni locali possono ora:
- Ridurre il limite massimo di giorni di affitto da 120 a 90 all’anno.
- Limitare gli affitti stagionali in alcune aree per contrastare la saturazione del mercato.
- Riservare zone esclusivamente alle residenze principali.
A Nizza, il sindaco ha annunciato una riduzione del 50% degli alloggi su Airbnb, scatenando un confronto con la piattaforma.
Restrizioni nei condomini
Ora basta una maggioranza dei due terzi per vietare gli affitti brevi in condominio. Inoltre, dal 2025 gli alloggi in aree ad alta domanda abitativa dovranno avere un’APE almeno di classe F, con requisiti più stringenti entro il 2034.
Conclusione
Queste misure mirano a ridurre l’impatto del turismo sulle città e garantire più alloggi per i residenti, spingendo i proprietari a rivedere le proprie strategie di locazione.